Le attività quotidiane dei bambini nel laboratorio didattico, nelle quali prende forma una loro cultura, sono necessariamente orientate dall’istruzione dell’infanzia, intesa come “ forma di azione sociale , come modo di essere che si manifesta attraverso la partecipazione sociale, attraverso i rapporti con il mondo adulto.
Dedicare uno spazio per loro, dove poter inventare, immaginare per la gioia di sorprendere, ispirarsi alla tradizione, rispondere a un bisogno profondo di ricostruire le linee sociali che l’urbanizzazione ha teso a distruggere.
Il laboratorio didattico nel villaggio dei bambini e dei ragazzi è un gioco, un’ emozione.
Si divide in 5 attività:
1- Orto didattico,
2- Giardino delle farfalle,
3- Il planetario,
4- La strada dei giochi ritrovati,
5- La capanna sotto il cielo;
Sono presenti 11 exhibit, ossia postazioni di gioco da provare e toccare, che stuzzicano la curiosità e la voglia di sapere. Un percorso da inventare: non ci sono istruzioni su cosa si deve fare, ogni bambino e ragazzo costruisce la propria visita in libertà.
Ogni attività ha un fine educativo ben preciso.
La filosofia dei giochi ritrovati, in legno, è quella di favorire innanzitutto il piacere di giocare, il contatto e la relazione tra i partecipanti.
L’orto botanico ha come idea quella di avvicinare bambine e bambini, ragazze e ragazzi, ad usi e costumi legati alla nostra tradizione contadina, che oramai si stanno completamente perdendo. Il giardino delle farfalle attraverso la scoperta e la conoscenza degli ambienti naturali, evita di creare un comportamento consumistico. Il planetario incoraggia i ragazzi a intraprendere un viaggio. Tra le stelle e le meraviglie dell’Universo si può ammirare la volta celeste così com’è, senza inquinamento luminoso. Sarà possibile ripercorrere, quindi, il cammino annuale della Terra intorno al Sole e scoprire qual è stato il nostro lontano passato e quale sarà il nostro, altrettanto lontano, futuro. la capanna sotto il cielo ha come obiettivo quello di far vivere e avvicinare attraverso una storia teatrale. Unire l’arte all’educazione ambientale significa ripensare in primo luogo il modo di diffondere e coinvolgere la società sul sostentamento delle risorse del pianeta. Utilizzare la forza della metafora artistica per invitare il pubblico, ad entrare ed appassionarsi alla sua salvaguardia della Terra.
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